È sempre utile analizzare un rapporto contrattuale bancario tra il correntista (in particolare se si tratta di un’impresa ed il rapporto presenta un’apertura di credito) e l’istituto bancario di riferimento.
Spesso, dall'analisi effettuata, risulta che il correntista ha versato alla banca somme significative non dovute nel corso del rapporto.
Nella maggior parte dei casi tali somme indebitamente pagate derivano da invalidità di alcune clausole contrattuali per mancanza dei requisiti di legge.
Tra le clausole contrattuali affette da nullità, le più comuni sono le pattuizioni riguardanti gli interessi e quelle riguardanti le commissioni.
Per quanto concerne gli interessi, infatti, accade spesso che vi siano clausole contrattuali che contrastano con la disciplina dettata in materia di anatocismo dall’art. 1283 c.c.
Per quanto invece riguarda le clausole attinenti alle commissioni (spesso denominate “commissioni di massimo scoperto” o “commissioni ex art. 117 bis TUB”), accade spesso che non siano state validamente pattuite, con conseguente nullità delle stesse.
Attraverso un’attenta analisi del rapporto bancario, una volta riscontrate clausole e pattuizioni nulle, il correntista può agire giudizialmente per chiedere la restituzione di quanto indebitamente corrisposto alla banca.
Il nostro studio, occupandosi da anni di contenzioso in materia bancaria, ha aiutato numerose società ed imprese a recuperare anche rilevanti somme indebitamente pagate negli anni in forza della nullità sopra descritte. Saremmo pertanto lieti di potervi assistere in materia.
Milano 12.12.2024
Avv. Davide Babino
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