A decorrere dallo scorso 1° luglio 2016, con un puntualità insolita rispetto alle tempistiche cui siamo abituati nel nostro paese, è stata resa operativa la previsione di cui all’art. del d.lgs 127/2015 con cui si era previsto “A decorrere dal 1.07.2016, l'Agenzia delle Entrate mette a disposizione dei contribuenti,  gratuitamente,  un  servizio  per  la generazione,  la  trasmissione  e  la  conservazione  delle   fatture elettroniche”. Già con la legge finanziaria 2008 era stato introdotto l’obbligo di fatturazione in forma elettronica nei confronti delle Amministrazioni dello Stato, infatti già a partire da giugno del 2014 Ministeri, Agenzie fiscali ed enti nazionali di previdenza non potevano più accettare fatture emesse o trasmesse in forma cartacea. L’Agenzia delle Entrate, grazie al supporto tecnico del Sogei, ha configurato un’applicazione, all’interno del proprio sito http://www.agenziaentrate.gov.it un’applicazione grazie alla quale, una volta inserite le proprie credenziali Entratel o Fisconline fornite agli utenti di servizi telematici, nonché con la Cns (Carta nazionale servizi) e con lo Spid, sarà possibile scegliere se effettuare una fattura per la P.A. o per un privato. Le fasi successive saranno quelle di generazione, trasmissione e conservazione della fattura. 

Invece, a partire dal 1 gennaio 2017, il Ministero dell’Economia e delle finanze, metterà a disposizione dei soggetti passivi di I.V.A. il Sistema di Interscambio (Sdi) dalla Agenzia delle Entrate, ai fini della trasmissione e della ricezione delle fatture elettroniche, purché i documenti abbiano le caratteristiche tecniche previste dal regolamento n.55/2013 per la fattura emessa nei confronti della P.A.

Il sistema di fatturazione elettronica non è attualmente obbligatorio, ma non si esclude che possa diventare un obbligo futuro.

Viene “estesa” alla fatturazione elettronica tra privati lo stesso “sistema” già in vigore per la fatturazione elettronica verso la Pubblica Amministrazione; è previsto, infatti, la possibilità di invio telematico all’Agenzia delle entrate dei dati di tutte le fatture emesse e ricevute mediante il Sistema di Interscambio.

Il Sistema di Interscambio, gestito dall'Agenzia delle Entrate, è un sistema informatico in grado di ricevere le fatture sotto forma di file con le caratteristiche della FatturaPA, effettuare controlli sui file ricevuti ed inoltrare le fatture alle Amministrazioni destinatarie. Da quando il sistema SdI è entrato in vigore, ovvero il 6 giugno 2014, fino ad ora, si è registrato da un lato una sempre maggiore efficienza del sistema e dall’altro una maggiore abitudine degli utenti al suo corretto utilizzo, infatti nel mese di giugno 2014 il SdI ha ricevuto e gestito 43.083 file fattura di cui solo il 60% (25.851) sono stati inoltrati alla PA, mentre dall’1 maggio al 31 maggio 2016 ha ricevuto e correttamente gestito 2.893.150 file fattura di cui ben l’86,18 % (2.493.124) sono stati inoltrati alla PA.

Il Sistema di Interscambio funzionerà con regole procedurali di fatto identiche a quelle oggi attive per la veicolazione delle fatture elettroniche destinate alle Pubbliche amministrazioni; infatti il formato in uso è stato integrato per rappresentare anche le fatture destinate ai privati. 

L’opzione della fatturazione elettronica tra privati entrerà in vigore il primo gennaio del 2017, ma per gli appassionati già dal mese di luglio 2016 è possibile seguire la sperimentazione proposta dall’Agenzia delle Entrate. Fino a quando la fatturazione elettronica tra privati resta un’opzione, non ci sono motivi per doversi adeguare con buona tranquillità di molti privati. Con la fatturazione elettronica si anticipano i controlli: la procedura online, infatti, prevede alcune verifiche che riguardano in particolare la verifica di conformità del formato fattura, l’imponibile, l’importo dei documenti e il prezzo totale.

Tra quelli che l’Agenzia delle Entrate definirebbe un’incentivo dell’opzione per la trasmissione, l’art. 3 del D.Lgs. n. 127/2015, ha stabilito che chi dovesse formulare fatture elettroniche non avrebbe l’obbligo di presentare la comunicazione “spesometro” e “black list”, rimborsi IVA eseguiti in via prioritaria entro tre mesi dalla presentazione della dichiarazione annuale e riduzione di un anno dei termini di accertamento in materia di IVA e imposte dirette.

 

Milano, 8.07.2016

 

Avv. Giovanni Babino

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